Lo spettacolo è inserito nelle celebrazioni del centenario della fondazione del Consiglio nazionale delle ricerche e vuole anche ricordare i quattrocento anni dalla prima edizione della Città del Sole.
Questa breve opera di Tommaso Campanella – composta dapprima in volgare, poi tradotta in latino dall’autore stesso e infine pubblicata in questa lingua nel 1623 a Francoforte – viene comunemente ricondotta al genere dell’utopia. Il che non è certo sbagliato. Ma bisogna anche ricordare che fu scritta nel 1602, quando il suo autore era imprigionato a Napoli, nel Castel Nuovo, per aver capeggiato nel 1599 una rivolta antispagnola nella sua terra d’origine: la Calabria. Nelle poche pagine di cui si compone lo scritto viene concepita una città immaginaria, in un’isola nei mari d’Oriente, abitata da una comunità felice di uomini e donne che hanno bandito ogni forma di proprietà privata. Fallito il tentativo di instaurare una repubblica – di cui lui stesso sarebbe stato capo politico e sacerdote –, Campanella decise evidentemente di mettere su carta il suo progetto svanito. Questa circostanza fa della Città del Sole anche il manifesto di un programma politico di chiaro stampo teocratico-comunista, fortemente sentito dal filosofo, che non perse mai la speranza di poterlo realizzare. E ciò si conferma anche se la si legge alla luce di un altro importante lavoro del frate di Stilo di qualche anno dopo: La monarchia del Messia (1606).
Nello spettacolo viene sottolineato questo aspetto, ma vengono anche mostrati i pericoli dell’utopia, mettendo in relazione il sogno campanelliano – per certi versi piuttosto aberrante – con la sensibilità del nostro tempo, di cui sono espressione i due danzatori che interagiscono con il protagonista.
Connesso allo spettacolo è un seminario sulla Città del Sole, che si terrà giovedì 25 maggio, alle ore 16, presso la Sala della Biblioteca dell’Ispf-Cnr (via Porta di Massa, 1, scala A, terzo piano). Interverranno: Manuela Sanna (direttrice dell’Ispf-Cnr), Manuel Bertolini (ricercatore di filosofia presso l’Ispf-Cnr), Rosario Diana (primo ricercatore di filosofia presso l’Ispf-Cnr). All’incontro di studio si potrà partecipare in presenza o da remoto (il link è sulla locandina).
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